Il pretrattamento meccanico delle acque reflue
Il pretrattamento meccanico fa parte di una successione di più fasi (o processi) durante i quali, dalle acque reflue, vengono rimosse le sostanze indesiderate che vengono concentrate, sotto forma di fanghi, dando luogo ad un effluente liquido finale di qualità tale da risultare compatibile con la ricettività ambientale del corpo ricettore (terreno, lago, fiume o mare mediante condotta sottomarina o in battigia) prescelto per lo sversamento.
Sono 5 le operazioni che vanno a definire questa prima fase:
grigliatura/stacciatura;
dissabbiatura;
disoleatura;
equalizzazione e omogeneizzazione;
sedimentazione primaria.
Le prime quattro operazioni sono indispensabili e avvengono a monte dei processi di depurazione biologica veri e propri, permettendo la rimozione di materiali e sostanze che per loro natura e dimensione rischiano di danneggiare e compromettere l’efficienza dei successivi stadi di trattamento.
La sedimentazione primaria, è un’operazione non sempre presente in tutti gli impianti.
Dissabbiatura
I dissabbiatori sono progettati per rimuovere sabbie, terriccio, ghiaie, pezzetti di vetro e altri solidi pesanti presenti nel refluo caratterizzati da velocità di sedimentazione o peso specifico notevolmente superiore a quello dei solidi organici putrescibili presenti nelle acque reflue.
I dissabbiatori sono realizzati per proteggere, dall’abrasione e dai fenomeni di usura conseguenti, i componenti e le tubazioni dell’impianto di depurazione e per ridurre al minimo indispensabile gli interventi di rimozione, dai digestori biologici ossidativi, degli accumuli di sabbia e detriti.
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